L’attesa è finalmente terminata, e il nuovo film di Nolan è ora disponibile nei cinema.
Tuttavia, è importante mantenere i piedi per terra, perché dietro la sontuosità dell’IMAX si cela un biopic dignitoso ma privo di quella audacia che ci si sarebbe aspettati da un regista del calibro di Nolan.
Invece di spingersi oltre i confini, Nolan ha scelto di rimanere all’interno di una zona sicura, sfruttando elementi convenzionali per un biopic di buona qualità che si limita a esplorare la Storia recente.
Le uniche virtù dell’opera risiedono nella sua abilità tecnica, ma per apprezzarla appieno, è necessario il grande schermo e l’assenza di aspettative di assistere a qualcosa di veramente straordinario.
Per coloro che si aspettavano una rivoluzione nell’approccio di Nolan alla narrazione cinematografica, Oppenheimer potrebbe deludere.
Dopo essere rimasti insoddisfatti con Tenet, con la sua trama complessa e ingarbugliata, e Dunkirk, che aveva nobili intenzioni ma poca resa emotiva, ci aspettavamo un ritorno alla magia degli intrecci narrativi e visivi di Nolan, come aveva fatto con Memento, The Prestige e Inception.
Tuttavia, Oppenheimer non riesce a soddisfare queste aspettative.
È un bel film, ma manca della brillantezza e dell’originalità che ci si aspetterebbe da un capolavoro o da un film indimenticabile.
Anche un biopic può essere veicolo di innovazioni affascinanti, ma purtroppo, questo non è il caso.
Da un regista del calibro di Nolan e da una figura come Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy), ci si aspettava un racconto audace e straordinario.
Questa promessa sembra essere mantenuta solo nei primi momenti del film, quando si racconta l’ascesa del giovane fisico dai suoi anni universitari.
La fisica teorica irrompe nella sua vita con una forza travolgente, ma presto il film si stabilizza in un biopic più convenzionale e retorico, lasciando lo spettatore con la sensazione di aver visto qualcosa di già visto in film biografici precedenti.
Il film soffre anche di una mancanza di approfondimento nella caratterizzazione del protagonista, Robert Oppenheimer.
Mentre il puzzle storico si completa, le emozioni del personaggio principale rimangono in secondo piano, lasciando il pubblico con una comprensione incompleta della sua psicologia.
Inoltre, la decisione di Nolan di utilizzare il bianco e nero e il colore per differenziare i momenti temporali, sebbene interessante dal punto di vista visivo, contribuisce a confondere la trama anziché chiarirla.
Infine, la rappresentazione di Albert Einstein nel film (interpretato da Tom Conti) sembra fuori luogo e non riesce a catturare la vera essenza del personaggio.
Tuttavia, nonostante queste critiche, Oppenheimer di Christopher Nolan ha punti di forza che non possono essere ignorati.
La gestione del sonoro nel film è eccezionale – [ Nel contesto delle recensioni cinematografiche, Oppenheimer di Christopher Nolan si è distinto per il suo sound design eccezionale, che abbiamo discusso in dettaglio in un nostro articolo precedente] e contribuisce a coinvolgere emotivamente lo spettatore in modo profondo.
La colonna sonora di Ludwig Göransson si fonde magnificamente con i suoni della bomba atomica, creando un’esperienza sensoriale intensa, che va vissuta appieno al cinema.
Inoltre, il cast di attori e attrici è eccezionale, con Cillian Murphy che offre una prestazione memorabile nel ruolo di Robert Oppenheimer.
Anche Robert Downey Jr. è straordinario nel ruolo di Lewis Strauss. Anche se alcuni personaggi sono caratterizzati in modo superficiale, gli attori riescono a renderli vividi e coinvolgenti.
In sintesi, Oppenheimer è un biopic di buona qualità, ma manca della grandiosità che ci si aspetterebbe da un regista del calibro di Nolan.
Tuttavia, offre emozioni viscerali e un cast di talento che rendono l’esperienza cinematografica degna di nota.